
In Chiapas, stato del sudest messicano, un moto intergenerazionale ha assunto il sacrificio e lo spirito ribelle di generazioni maya, lasciando fiorire un mondo dove convivono molti mondi.
Mondo che chiamano autonomia, orgogliosamente zapatista. In Italia non molto si sa dell’esistenza di questo percorso anticapitalista trentennale, innovatore d’analisi e pratiche. Come il colore della Terra di Marco Gastoni e Nicola Gobbi, edito da Eris Edizioni nel 2015, è un libro che contribuisce a colmare questo oblio: la prima graphic novel editata nel nostro paese dedicata all’EZLN. La pubblicazione è espressione di un progetto più ampio di sostegno alla realtà zapatista, come illustrano le ultime pagine che presentano il lavoro della Torrefazione Artigianale Autogestita Caffè Malatesta, che si occupa della lavorazione e del confezionamento del Caffè Durito prodotto dalla Cooperativa zapatista Yachil Xojobal Chulcha (Nuova Luce nel Cielo). Nel testo, sceneggiato da Marco e illustrato da Nicola, “la ricostruzione degli eventi dall’inizio dell’insurrezione ad oggi”, scrive Pino Cacucci nell’introduzione, “avviene attraverso gli occhi e le vicende quotidiane di Josè e Juana”. Come in una fiaba siamo calati nella vita delle comunità della selva dove è netta la differenza tra chi saccheggia e che ama la terra: una volpe e un corvo che si intendono, i militari del governo messicano, il popolo del “colore della terra” e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale che resiste. L’introduzione di Cacucci e lo scritto conclusivo di Annamaria Pontoglio del Comitato Chiapas Maribel di Bergamo, arricchiscono un libro che assume particolare rilevanza come strumento per non perdere il filo. Il filo della memoria e del passaggio di staffetta tra le generazioni senza il quale, come ci insegnano gli zapatisti e le zapatiste, sarebbe impossibile cambiare radicalmente le nostre condizioni.